Oggi, per la seconda lezione del master, ero
decisamente più tranquilla. Il ghiaccio è stato rotto, il programma sarebbe
stato decisamente più chiaro e non ho avuto nessun problema a raggiungere la
sede della scuola. Questa mattina abbiamo iniziato subito, ormai la conoscenza
era stata fatta, riprendendo il discorso interrotto ieri riguardo l'evoluzione
della moda e dei trend, legati alla storia, alla politica e alla società, con
Fabiana Romano. Il suo, come ieri, è stato un discorso chiaro, semplice e
diretto, che ci ha mostrato gli aspetti più importanti sotto un'altro punto di
vista: l'occhio distaccato che guarda gli eventi con il senno di poi facendo
delle adeguate considerazioni. Arrivati ai giorni nostri, Fabiana cambia stile
e argomenti. Inizia a spiegarci gli andamenti di mercato, in inglese!
A parte
qualche perplessità iniziale, sono riuscita a capire nel complesso il suo
discorso (sicuramente qualche parola me la sono persa, però..), aiutata anche
dalle slides trasmesse, sempre in inglese. La comunicazione e la pubblicità di
un azienda non possono prescindere dal loro andamento sul mercato,
sottolineando ancora una volta quanto l'economia e la finanza (che sono due
cose differenti) siano importanti per le imprese, in particolare per la moda,
che gioca sulla suggestione e investe molto in pubblicità. Inoltre abbiamo
parlato del fatto che prima di inserire un prodotto in un paese è necessario
studiarne il mercato, tant'è che nei multi brand presenti in più paesi non
troviamo gli stessi identici vestiti, ma vengono selezionati in base alle
esigenze della popolazione. Fabiana mi ha dato molti spunti su cui riflettere e
da approfondire. Anche oggi la pausa pranzo è stata occupata da un test in
inglese, devo dire che la difficoltà era intermedia, ne troppo difficile ma
neanche troppo semplice. Il pomeriggio ha visto come docente, anche oggi,
Rosanna Cancellieri, e noi come protagoniste (uso il plurale per maggioranza,
non vorrei mai escludere Lorenzo, l'unico rappresentante maschile). Una ad una
abbiamo presentato a Rosanna, il nostro servizio televisivo, spiegando a lei e
alla classe la notizia e la scaletta, cioè il testo del servizio, come
proporlo, quante immagini mettere e come, usando la nostra piena fantasia su
qualsiasi elemento. L'errore più comune è stato di non aver creato (perché le
notizie erano tutte inventate da noi) un vero fatto che costituisce
informazione e di cui si occuperebbe un telegiornale o un giornale importante a
livello nazionale. Il lancio di un prodotto, l'apertura di un nuovo negozio o
anche una sfilata di per sé non fanno notizia, quindi non producono
informazione ma pubblicità, che è un'altra cosa. La moda, come argomento di informazione,
dev'essere necessariamente contestualizzata in un profilo socio-economico. La
fantasia non ci è mancata e le nostre proposte sono state tutte molto
divertenti. Una correzione, che Rosanna ha fatto alla maggior parte di noi, ha
riguardato il linguaggio: il nostro troppo discorsivo, il suo più netto e
scintillante. Devo dire che quando prendeva in mano il foglio in un attimo
cambiava la forma, aggiungendo anche una piacevole musicalità, e la stessa
"notizia" assumeva un sapore diverso, diventava più semplice da
sentire e accattivante. Esporre alla classe l'esercizio svolto è stato molto
utile, prima di tutto perché è stata un ulteriore occasione per approfondire la
conoscenza dei compagni, ma poi ci ha permesso di capire nella pratica come
dovrebbe essere un servizio, anche perché l'errore di uno è stato l'errore di
tutti. Abbiamo imparato sbagliando. Per tutti i lavori presentati Rosanna ci ha
concretamente mostrato come sarebbe dovuto essere nella realtà il servizio per
renderlo un pezzo serio, importante e dai contenuti non frivoli. Il consiglio
più spesso ripetuto? semplificare ai minimi termini il linguaggio in modo che
sia comprensibile a tutti, dalla persona più colta a quella meno istruita. La
lezione è finita oltre l'orario previsto e, per quanto la stanchezza iniziava a
farsi sentire, ogni suo suggerimento dava continui spunti su cui pensare e io
non avrei fatto altro che preparare scalette per servizi a vita. Mi sono
divertita tantissimo: fantasticando sulle scelte di montaggio mi immaginavo in
una saletta con l'operatore a scegliere quali immagini mettere, in classe credevo
sul serio di essere di fronte alla telecamera e la voce fuori campo quando
partivano i servizi. Rosanna ha confermato che la professionalità è
fondamentale per affermarsi ed essere bravi, ma specialmente per fare
"buona informazione". In un momento di crisi per il giornalismo non
bisogna perdere l'orientamento verso l'impegno, la tenacia e la serietà,
oltretutto caratteristiche di un buon giornalista.
P.s.: volete sapere che notizia ho scelto? la
creazione delle settimana della moda di Cagliari, quasi in competizione con
quella di Milano che si presenta a livello nazionale e internazionale, come
alternativa al turismo per rilanciare l'economia dell'isola. Chissà se
diventerà realtà..:)
Caspita! Interessante l'argomento del tuo pezzo!
RispondiEliminaSarebbe davvero bello se diventasse realtà!
Magari la scalinata di Bonaria al posto di Piazza di Spagna!
Ti seguo ogni giorno con passione e continuerò a farlo, è tutto molto interssante. Brava per la tua scelta di condividere tutto con il web.
cb
Interessante..chissá se il tuo servizio diventerá realtá..avresti gia la scaletta pronta!
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