Il
libro di cui vi parlerò oggi, è un vocabolario, più esattamente è il
“Dizionario della Moda” di Guido Vergani (Baldini Castoldi Dalai editore).
Questo è un vero è proprio glossario che dalla A di Aadvenik Kristian, designer di origine norvegese, alla Z di Zwei, brand fondato nel 2007 da Florian
Craciun e Heiko Müller, passando naturalmente per la M di Moda, alla quale il
libro dedica due ampie pagine per spiegarne il significato, l’origine del
termine e la sua evoluzione semantica, tratta i nomi più importanti del
settore, sia a livello nazionale che globale.
Cura il progetto del vocabolario
Biba Merlo, nota giornalista di moda, al quale hanno prestato la loro
collaborazione giovani esperti, sia italiani che stranieri. Il Dizionario
firmato Vergani non tralascia nessuna voce appartenente al mondo della moda, dagli stilisti più
contemporanei a quelli centenari, nuovi e vecchi brand, marche, maison. Nonché
i giornali più noti, fornendo per ogni voce storia della nascita e sua
evoluzione. Il vocabolario tratta anche i tessuti, dandone una descrizione
chiara e precisa. All’interno del volume sono presenti anche alcuni disegni
rigorosamente in bianco e nero, nei quali sono ritratti alcune delle immagini
più celebri, tra cui un modello di abito da sera di Jean Patou del 1931, un
bustino disegnato da Gianfranco Bedin per la collezione Couture Lingerie della
maison Worth 2003 e la copertina di Vogue del 1935 firmata da Giorgio De
Chirico. Senza tralasciare la copertin dell’opera: un disegno di Gianfranco
Ferrè del 1988- 1989, concesso dalla Fondazione
Gianfranco Ferrè.
Il
Dizionario della Moda di Vergani è un utile strumento per scoprire la storia
della nascita e dello sviluppo di “marchi e stilisti di tutto il mondo” che
“vengono raccontati e indagati”, tutto in un unico volume. Strumento
fondamentale per chi vuol far parte di questo ambiente, ma anche per i
“semplici” appassionati.
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