E così la prima lezione del master si è conclusa. Come
immaginavo ieri, la scorsa notte ho dormito pochissimo. Per tutto il tratto da casa
fino alla sede delle scuola ero tesissima, preoccupata, come al solito, di non
essere all'altezza (splash, la mia
vocina cattiva, si è fatta risentire). Situazione che stava peggiorando visto
che per un attimo avevo perso l'orientamento. Ma, con una piccola pausa, un
respiro profondo, ho trovato subito la sede ( arrivando addirittura
puntuale..!!). Dopo una presentazione complessiva del corso, sottolineando
l'importanza della lingua inglese nella moda, fondamentale (ahimè!), un giro di
conoscenza per presentarci all'intera classe, la direttrice e Gaia, la ragazza
responsabile stage, ci hanno chiesto in che periodo avremo voluto fare il
tirocinio e in che settore. E' stato interessante per conoscere una per una
tutte le mie compagne e il mio compagno, l'unico ragazzo della classe. Come il
giorno delle selezioni, anche qui mi sono ritrovata con la maggior parte delle
persone che avevano già esperienza sul campo, chi per gli studi, chi per
lavoro. Devo dire che trovarmi per caso seduta vicino ad una ragazza che come
me studia scienze politiche e con poca esperienza (sempre come me), mi ha fatto
sentire meno spaesata (anche perché la ragazza è stata molto simpatica e
disponibile). Svolte le pratiche iniziali, la lezione finalmente inizia.
La
prima docente che abbiamo incontrato è Fabiana Romano, un anchor woman,
con un curriculum di tutto rispetto, che solo questo potrebbe costituire una
lezione. Fabiana si è laureata a Roma in Economia, si è trasferita poi in
America trovando un impiego presso Donna Karan. La sua vita lavorativa,
successivamente, si è svolta lavorando tra l'Italia e l'America, passando pure per
Parigi. Fabiana, nei suoi vari lavori legati un po’ alla moda, all'economia e
alla comunicazione, ha avuto modo di formarsi a 360° gradi e avere una visione
del trend (lei preferisce tradurre così la moda in inglese e non fashion)
completa e distaccata, elemento fondamentale per analizzare l'argomento. La
lezione, dopo aver chiarito il lusso in tutte le sua sfumature, si è spostata
sulla storia, iniziando dai primi del Novecento, e prendendo in considerazione
i vari eventi storici, e necessariamente economici, ci ha spiegato come si è
evoluto il costume in base alle esigenze delle varie epoche. Nel suo discorso
Fabiana ha inserito la persona che per prima può definirsi stilista, e di come
poi (e quindi quando), sono nati anche gli altri: da Worth a Poiret,
da Coco Chanel a Elsa Schiapparelli, senza tralasciare Salvatore
Ferragamo e la sua importanza nella creazione della prima sfilata italiana, a Palazzi Pitti nel 1951, e di conseguenza
la costituzione del Made in Italy. Ci siamo fermati a questo periodo. Il
seguito nella prossima lezione di domani. La pausa pranzo è stata occupata
dalla traduzione in inglese di un brano, per valutare il livello della lingua,
indispensabile per lo stage. La lezione nel pomeriggio ha avuto come insegnate
Rosanna Cancellieri, storica giornalista del tg3. Avevo già assistito ad un
workshop in cui Rosanna affrontava la moda come fenomeno di costume,
raccontandola come se fosse una favola, un discorso che ancora oggi ricordo
alla perfezione. Ero molto contenta di ritrovarla nel primo week-end di
lezione. Rosanna non solo ha soddisfatto le mie aspettative, ma è andata anche
oltre. Ha iniziato sottolineando che prima di diventare un giornalista di moda,
bisogna essere “Giornalista”, quindi studiare e imparare la tecnica della
costruzione di un articolo, perché qualsiasi argomento si affronti, l'approccio
dev'essere necessariamente lo stesso, elemento fondamentale per fare un lavoro
professionale e di contenuto. Altro aspetto che La Giornalista ha sottolineato
più volte è che la moda è prima di tutto un fenomeno di costume, quindi il
giornalista (di moda) deve raccontarla tenendo in considerazione il contesto in
cui si svolge, e specialmente l'aspetto economico e finanziario. Parlando di
moda, si parla anche di mercati, settore inerente alla società di grande
importanza. Un giornalista che si rispetti non parlerebbe solo di pizzi e
merletti (quelli sono solo "pezze"), ma di tutto ciò che circonda il
fatto. Che poi parlare di moda sia particolarmente divertente è un'altra
questione, è un campo in cui la razionalità (mercati ed economia) si incontra
con la creatività (il disegnare gli abiti, che non nascono mai per caso).
Rosanna ha poi affrontato le differenze del linguaggio in base ai mezzi di
comunicazione che si usano. Per quanto riguarda la televisione il discorse di
per sé è stato breve, poiché ci ha portato alcuni servizi televisivi fatti
proprio da lei per il suo telegiornale, materiale che parla da solo. E proprio
per domani Rosanna ci ha chiesto di preparare un "pezzo", un
ipotetico servizio televisivo usando tanta, tantissima fantasia e naturalmente
precisissime indicazioni. Quindi ora vi lascio, vado a fare la scaletta del mio
primo servizio...:)
WOWWWWWWW Che emozione vedere il tuo nome sul blocco note !!!!!!!!! (:-) cb e ig.ar
RispondiEliminaEH SI!!! :)))
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