domenica 22 aprile 2012

FIRST LESSON

 
E così la prima lezione del master si è conclusa. Come immaginavo ieri, la scorsa notte ho dormito pochissimo. Per tutto il tratto da casa fino alla sede delle scuola ero tesissima, preoccupata, come al solito, di non essere all'altezza (splash, la mia vocina cattiva, si è fatta risentire). Situazione che stava peggiorando visto che per un attimo avevo perso l'orientamento. Ma, con una piccola pausa, un respiro profondo, ho trovato subito la sede ( arrivando addirittura puntuale..!!). Dopo una presentazione complessiva del corso, sottolineando l'importanza della lingua inglese nella moda, fondamentale (ahimè!), un giro di conoscenza per presentarci all'intera classe, la direttrice e Gaia, la ragazza responsabile stage, ci hanno chiesto in che periodo avremo voluto fare il tirocinio e in che settore. E' stato interessante per conoscere una per una tutte le mie compagne e il mio compagno, l'unico ragazzo della classe. Come il giorno delle selezioni, anche qui mi sono ritrovata con la maggior parte delle persone che avevano già esperienza sul campo, chi per gli studi, chi per lavoro. Devo dire che trovarmi per caso seduta vicino ad una ragazza che come me studia scienze politiche e con poca esperienza (sempre come me), mi ha fatto sentire meno spaesata (anche perché la ragazza è stata molto simpatica e disponibile). Svolte le pratiche iniziali, la lezione finalmente inizia.
La prima docente che abbiamo incontrato è Fabiana Romano, un anchor woman, con un curriculum di tutto rispetto, che solo questo potrebbe costituire una lezione. Fabiana si è laureata a Roma in Economia, si è trasferita poi in America trovando un impiego presso Donna Karan. La sua vita lavorativa, successivamente, si è svolta lavorando tra l'Italia e l'America, passando pure per Parigi. Fabiana, nei suoi vari lavori legati un po’ alla moda, all'economia e alla comunicazione, ha avuto modo di formarsi a 360° gradi e avere una visione del trend (lei preferisce tradurre così la moda in inglese e non fashion) completa e distaccata, elemento fondamentale per analizzare l'argomento. La lezione, dopo aver chiarito il lusso in tutte le sua sfumature, si è spostata sulla storia, iniziando dai primi del Novecento, e prendendo in considerazione i vari eventi storici, e necessariamente economici, ci ha spiegato come si è evoluto il costume in base alle esigenze delle varie epoche. Nel suo discorso Fabiana ha inserito la persona che per prima può definirsi stilista, e di come poi (e quindi quando), sono nati anche gli altri: da Worth a Poiret, da Coco Chanel a Elsa Schiapparelli, senza tralasciare Salvatore Ferragamo e la sua importanza nella creazione della prima sfilata italiana, a Palazzi Pitti nel 1951, e di conseguenza la costituzione del Made in Italy. Ci siamo fermati a questo periodo. Il seguito nella prossima lezione di domani. La pausa pranzo è stata occupata dalla traduzione in inglese di un brano, per valutare il livello della lingua, indispensabile per lo stage. La lezione nel pomeriggio ha avuto come insegnate Rosanna Cancellieri, storica giornalista del tg3. Avevo già assistito ad un workshop in cui Rosanna affrontava la moda come fenomeno di costume, raccontandola come se fosse una favola, un discorso che ancora oggi ricordo alla perfezione. Ero molto contenta di ritrovarla nel primo week-end di lezione. Rosanna non solo ha soddisfatto le mie aspettative, ma è andata anche oltre. Ha iniziato sottolineando che prima di diventare un giornalista di moda, bisogna essere “Giornalista”, quindi studiare e imparare la tecnica della costruzione di un articolo, perché qualsiasi argomento si affronti, l'approccio dev'essere necessariamente lo stesso, elemento fondamentale per fare un lavoro professionale e di contenuto. Altro aspetto che La Giornalista ha sottolineato più volte è che la moda è prima di tutto un fenomeno di costume, quindi il giornalista (di moda) deve raccontarla tenendo in considerazione il contesto in cui si svolge, e specialmente l'aspetto economico e finanziario. Parlando di moda, si parla anche di mercati, settore inerente alla società di grande importanza. Un giornalista che si rispetti non parlerebbe solo di pizzi e merletti (quelli sono solo "pezze"), ma di tutto ciò che circonda il fatto. Che poi parlare di moda sia particolarmente divertente è un'altra questione, è un campo in cui la razionalità (mercati ed economia) si incontra con la creatività (il disegnare gli abiti, che non nascono mai per caso). Rosanna ha poi affrontato le differenze del linguaggio in base ai mezzi di comunicazione che si usano. Per quanto riguarda la televisione il discorse di per sé è stato breve, poiché ci ha portato alcuni servizi televisivi fatti proprio da lei per il suo telegiornale, materiale che parla da solo. E proprio per domani Rosanna ci ha chiesto di preparare un "pezzo", un ipotetico servizio televisivo usando tanta, tantissima fantasia e naturalmente precisissime indicazioni. Quindi ora vi lascio, vado a fare la scaletta del mio primo servizio...:)







2 commenti:

  1. WOWWWWWWW Che emozione vedere il tuo nome sul blocco note !!!!!!!!! (:-) cb e ig.ar

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