Che
dovessi fare questo post era proprio destino. Quando il 9 maggio Valentino ha
compiuto ottanta anni, ho deciso di dedicare un intero post del mio blog a lui,
il couturier che il mondo ci invidia. In tanti anni di carriera il contributo
al mondo della moda è stato immenso, ed io volevo ripercorrere le tappe
fondamentali della sua carriera. Presa da vari impegni non ha avuto modo di
completare bene il lavoro. Poi al master il compito di scrivere un articolo in
base ad alcuni temi, tra cui uno proprio su Valentino e il week- end successivo
la lezione con la direttrice del suo (ormai non più) Ufficio Stampa. Insomma
questo post dovevo proprio pubblicarlo! Naturalmente questo non è l’esatto
articolo che ho scritto per la scuola, sarebbe troppo lungo. Ma visto che
questo è il mio blog, posso essere libera di scrivere senza troppo problemi di
battute. D’altronde ottanta anni sono ottanta anni, è giusto che abbiano il
giusto spazio. Buona lettura!
Lo
stilista Valentino ha compiuto ottanta anni, di cui quarantacinque passati con
ago e filo in mano. Sono ormai cinque anni che il couturier ha lasciato le
passerelle, ma il suo contribuito è ancora molto presente nel mondo della moda,
e non solo. Difficile pensare il grande
maestro in pensione che si goda un po’ di meritato riposo. Ma si sa, la vita
dei Grandi è sempre molto attiva, anche
quando abbandonano la loro occupazione principale.
Innovativo
anche dal punto di vista manageriale, Valentino sarà il primo designer a
stipulare un contratto di licenza con un azienda manifatturiera per la
conclusione e la commercializzazione dei suoi capi all’estero. Si colloca
intorno agli anni Settanta- Ottanta la scelta strategica di creare una
collezione prèt-à-porter per l’uomo e la donna, che prima di lui nessuno aveva
fatto.
Valentino
Clemente Ludovico Garavani, noto a livello internazionale come Valentino, nasce
nel 1932 a Voghera, dove fin da giovanissimo sperimenta il confezionamento di
alcuni abiti per la zia Rosa, proprietaria di un negozio di passamanerie. Per
perfezionare la sua formazione stilistica, con l’appoggio dei genitori, lascia
la città natale, prima per Milano dove studia figurino, poi per Parigi. Nella
Ville Lumière ha la possibilità di specializzare il suo immenso talento ed è
proprio in questo periodo che consacra il colore rosso come sua inconfondibile
firma. Aneddoto particolare la scelta di questo colore: pare che durante uno
spettacolo all’Opera di Barcellona viene ammaliato dai tendaggi del palco e
subito immagina i costumi di scena trasformati nelle sue creazioni da portare
sulle passerelle.
Dopo il diploma all’Ecole de La Chambre
Syndacale, ha modo di sperimentare la sua creatività negli atelier di Jean Dess
prima e Guy Laroche e conosce tra le più belle e raffinate donne del tempo:
Brigitte Bardot, Jane Fonda, Marie Hèléne Anault. Finalmente, nel 1960, può
aprire il suo primo laboratorio sartoriale, a Roma, in via Condotti. Sono gli
anni della “dolce vita” di Fellini; le maestose produzioni americane portano le
grandi dive nella città eterna. Naturalmente Valentino non passa inosservato.
Ma la vera consacrazione arriva in seguito ad una sfilata a Palazzo Pitti, a
Firenze, nel 1962. Vogue Francia gli
dedica due pagine e tutto il mondo si accorge del giovane sarto. “Dopo nemmeno un’ora, mi avevano comprato
l’intera collezione ed ero sommerso di ordinazioni”, ricorda con piacere.
Da quel momento in poi Valentino viene considerato maestro di eleganza, stile e
raffinatezza, consacrando la specialità del “Made in Italy”, che nasce proprio
nello stesso anno, come simbolo di pregiata qualità.
Da
qui solo grandi successi che hanno visto i suoi abiti protagonisti di eventi
che hanno fatto storia: l’abito nuziale di Jakie Kennedy, il cappotto di Farah
Diba in fuga dal suo regno, l’incontro tra Richard Burton e Liz Taylor di
Valentino vestita, e ancora Sofia Loren, Marella Agnelli, Brook Shield, Sharon
Stone. Le donne del jet set internazionale vogliono essere vestite da lui per
sentirsi fini e raffinate. Non mancheranno numerosi premi per ringraziare il
grande contributo che lo stilista ha regalato all’arte e alla cultura,
dall’Italia alla Francia, da New York a Los Angeles. Nonché numerose mostre che
nel corso degli anni hanno ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera.
Poi,
nel 2002 il primo fallimento, Valentino è costretto a vendere il marchio che ha
costruito con tanta fatica al gruppo Marzotto. La troppa precisione del
maestro, professionista con un grande spirito perfezionatore, lo ha portato a
sprecare numerosi centimetri di tessuti preziosi, finché non è riuscito a
rendere l’abito esattamente come l’aveva idealizzato. A lungo andare questo
comportamento, che non teneva conto degli andamenti del mercato, ha dovuto
cedere il passo ai tempi.
Molti
i libri e le opere che hanno raccontato la storia del re. Il più celebre di
tutti sicuramente il film-documentario: “Valentino: The Last Emperor” nato per caso in seguito ad un intervista,
realizzato dal giornalista di Vanity Fair
America, Matt Tyrnauer. Per due anni il designer non è stato lasciato un attimo
da solo, con riprese nel lavoro e nel privato. La figura che maggiormente
emerge da questo lavoro, oltre al couturier, è Giancarlo Giametti compagno di
vita e socio d’affari, conosciuto un anno dopo aver aperto il suo atelier a
Roma.
Nel
2007 Valentino si ritira definitivamente dalle passerelle, con un ultima
sfilata a Parigi, composta da settantaquattro abiti che ripercorrono la storia
del suo stile e le innovazioni che ha portato al mondo della moda. L’eredità
stilistica è passata dalle mani di Alessandra Facchinetti, talentuosa designer
a quelle di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli. Il couturier non si
perde una loro sfilata, e non manca di fare i complimenti ai nuovi ambasciatori
della griffe che ha creato.
“Ho avuto l’opportunità di trasformare in
professione una passione che ho avuto sin da quando ero adolescente. Un
mestiere che mi ha regalato molta felicità e tanti riconoscimenti. E che mi ha
anche permesso di mantenere immutato il mio stile”.
bellissimo pezzo!
RispondiEliminaMolto interessante!
Attendo con ansia altri articoli scritti da te.
c.b.
GREAT post, I love it!!! I follow your blog. Рlease, if you want, follow my blog:-)
RispondiEliminaTatiana
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