martedì 22 maggio 2012

SEVENTH LESSON

Docenti speciali, lunedì, al master in comunicazione e giornalismo di moda: Stefano Dominella, amministratore delegato Gattinoni, e Edoardo De Giorgio capo ufficio stampa della maison. Stefano Dominella è un professionista del settore che conosce molto bene l'industria della moda e tutte le sue strutture, la lezione è iniziata, infatti, chiarendo quali siano gli organi più importanti. Primo fra tutti La Camera Nazionale della Moda Italiana, un'associazione privata di categoria, con un presidente e consiglio direttivo, che si occupa dell'organizzazione e della gestione delle manifestazioni Milano Moda Donna e Milano Moda Uomo. Una dei compiti più complicati della Camera della Moda è sicuramente stabilire il calendario degli eventi, visto che durante la settimana della moda arrivano a Milano migliaia di buyers e giornalisti italiani e stranieri, ci sono centinaia di show-room aperti, più di cento sfilate e cinquecento case di moda organizzano le presentazioni. Da Milano passiamo a Firenze che vede come protagonista principale Palazzo Pitti, un'associazione metà pubblica e metà privata, considerata la più grande fiera internazionale in fatto di moda maschile. Pitti inoltre è molto importante anche per quanto riguarda la fiera della casa, la filiera e le manifestazioni sulla moda bambini. Più a sud troviamo Roma con Alta Moda, un'agenzia istituzionale, con Presidente, direttore generale e consiglio esecutivo. Alta Moda Roma nasce con l’obiettivo di sostenere l'haute couture italiana e dare spazio a giovani creativi, infatti ogni anno in collaborazione con Vogue Italia, indice un concorso: "Who's on the next?" per stilisti emergenti. La manifestazione romana punta molto sulla qualità dei tessuti e la raffinatezza dello stile. Altro organo importante è il SMI, Settore Moda Italia, un'associazione che fa capo alla Confindustria, costituisce un ponte tra la moda e il governo e promuove la moda italiana all'estero. Stefano Dominella ha sottolineato, numeri alla mano, quanto questo settore sia importante per l'economia italiana, coloro che vi lavorano sono migliaia di persone, specialmente giovani e donne. Dopo un discorso generale sul fashion system, ci ha presentato la maison Gattinoni, griffe nata nel 1946 dalla volontà di Fernanda Gattinoni, subito apprezzata dalla Dive degli anni '50.
Gattinoni continua ad essere tutt'oggi un punto di riferimento importante per l'Alta Moda italiana, grazie anche al grande talento del suo direttore creativo Gulliermo Mariotto. Vedere con Dominella l'ultima sfilata della maison è stato molto utile per capire al meglio la filosofia della casa di moda: si parte da un'idea con una forte valenza culturale e poi si sviluppano gli abiti e la ricerca dei tessuti, sempre molto preziosi. L'allestimento della sfilata riprende il concetto base della collezione. L'evento diventa uno spettacolo dove i protagonisti sono i capi che raccontano una storia: il messaggio della presentazione.
 Nella seconda metà della giornata abbiamo incontrato Edoardo De Giorgio, capo ufficio stampa Gattinoni, che ci ha raccontato com'è stata organizzata la mostra "Fernanda Gattinoni. Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere". Una mostra di abiti firmati Gattinoni, indossati da cinque dive, nel periodo della "dolce vita romana": Audry Hepburn, Kim Novak, Lara Tumer, Ingrid Bergman e Anna Magnani. Edoardo ci ha mostrato alcuni filmati, fatti in occasione dell'evento, che ripercorrevano la storia della griffe, con immagini e foto d'epoca, interviste alla signora Fernanda, gli interventi di Stefano Dominella (nonché organizzatore della mostra insieme a Sofia Gnoli, curatrice). La visione di questo materiale ci ha permesso di conoscere dettagliatamente la storia della maison. Per realizzare un evento di questa valenza la prima cosa da stabilire è il budget, dopo di che è possibile fare tutte le scelte di organizzazione e comunicazione. Edoardo ha sottolineato quanto la scelta degli abiti sia stata difficile, avendo a disposizione un grande numero di capi, selezionare quelli più adatti per la mostra è stato un lavoro lungo durato un anno, alla fine del quale era necessario “rimodernizzarne” alcuni, correggendo qualche piccolo difetto che si è creato nel corso degli anni (pensate che la maggior parte delle volte è stato usato lo stesso materiale che ha composto l’abito, per esempio pizzi, merletti o perle, che risiedono nel grande archivio della maison). Una lunga spiegazione è stata dedicata alla comunicazione utilizzata per pubblicizzare l’evento: mini cataloghi, interviste esclusive, comunicati stampa e utilizzo dei social network. Nonché la preparazione degli inviti, grafica e messaggio, e a chi effettivamente mandarli. Edoardo ci ha raccontato tecnicamente tutti i passaggi che si seguono. Una manifestazione di questa portata, che comporta il trasporto di abiti unici e quindi preziosi, comporta necessariamente un’assicurazione verso gli stessi, voce che bisogna assolutamente non tralasciare. Ripeto, tutto questo dev’essere organizzato tenendo sempre in considerazione il budget disponibile. Altro elemento da non sottovalutare è l’allestimento della sala che deve sposarsi con il mood della mostra, infatti l’architetto è stato a stretto contatto con gli organizzatori per svolgere il lavoro al meglio. Edoardo è stato molto gentile a rispondere ad ogni nostra domanda e curiosità, andando anche un po’ al di fuori della mostra e parlando dell’organizzazione degli eventi a livello generale.
 Io non ho visitato questa mostra ma, vedendo e analizzando tutto il materiale, si percepisce la particolare emozione che ha suscitato: l’idea che quegli stessi abiti siano stati indossati da grandi dive del passato, che inevitabilmente li hanno fatti loro, mi mette ancora i brividi.






4 commenti:

  1. Molto interessante! Ma c'è ancora questa mostra a Roma? Mi piacerebbe molto vederla!

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  2. Ho notato che la camera nazionale della moda italiana ha curato anche la pubblicazione del dizionario della moda di cui hai parlato vero?
    E' tutto molto interessante davvero!
    Brava continua a studiare sarai un ottima giornalista!

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