Questa mattina si è svolta la dodicesima lezione del master in
comunicazione e giornalismo di moda della Eidos Communication. Fortunatamente sono
riuscita ad arrivare giusto in tempo per l’inizio, nonostante la mezz’ora di
ritardo dell’aereo (come ipotizzavo ieri). Prima docente del giorno Elisabetta
Bonucci, la giornalista dell’Unità è tornata a farci lezione per la terza volta
(era venuta sia il terzo che quarto week-end di lezione). Con lei abbiamo
continuato ad affrontare il la teoria giornalistica più tecnica, ovvero: il
testo e il conseguente linguaggio utilizzato. Quest’ultimo dev’essere “globale”,
nel senso ben comprensibile dalla maggior parte delle persone, con livelli di
istruzione differenti. Il linguaggio si lega ad un’altra caratteristica molto
importante: la leggibilità del testo. La cosa ideale sarebbe utilizzare un
linguaggio di base che renda il pezzo di facile letture per i lettori. La Signora
Bonucci ci ha portato tantissimo materiale, fotocopie e testi che affrontano
dettagliatamente questi argomenti. Altro materiale che la giornalista ci ha
portato è la testata di un giornale fatta da lei stessa, con le notizie
collocate con ordine preciso: fondo, spalla, basso pagina, pubblicità, richiami
interni al giornale. Un lavoro sicuramente molto utile per leggere, sotto ogni
punto di vista, un giornale. Dopo tutta teoria è arrivato il momento dell’esercitazione
pratica: potevano scegliere se trasformare un’antica novella in un articolo dei
giorni nostri o ricreare la testata di un giornale, facendo molto attenzione su
come posizionare le varie notizie, naturalmente! Io ho scelto di fare l’articolo.
L’evoluzione del linguaggio mi affascina particolarmente (e anche l’argomento
della mia tesi).
Dopo la pausa pranzo abbiamo conosciuto una nuova insegnante Anna
Franco, anche lei giornalista, giovanissima che quasi ho scambiato per una
compagna del corso, ma con tanta esperienza. Anche con Anna abbiamo parlato di
Tecniche di Giornalismo, più specificatamente di Moda. l’insegnante ci ha
spiegato che il linguaggio, ma in un certo senso anche lo stile, varia in base
alla destinazione dell’articolo: quotidiano, rivista specializzata o web. Uno stesso
articolo non potrebbe essere collocato indistintamente ovunque, ma è necessario
prestare attenzione alla testata per cui si scrive. Perché un quotidiano è
letto dalla maggioranza delle persone senza troppe distinzioni di genere, mentre
la rivista specializzata è letta principalmente dagli appassionati dl genere, e
il web per sua stessa natura molto immediato, necessita di un linguaggio
particolare. Dopo la spiegazione Anna ci ha chiesto di scrivere tre articoli su
uno stesso fatto, destinato alle tre differenti testate. Unica notizia per
tutti: la Valentiniadi, le
celebrazioni per i 45 anni di carriera dello stilista Valentino che si sono
svolte a Roma, nel 2007, con vari eventi. Tra il master, e il mio blog, ho
avuto modo di conoscere bene l’universo del Maestro italiano, ma questo non mi
ha permesso di svolgere un lavoro soddisfacente. L’articolo che ho scritto per
il quotidiano era troppo “freddo”, oltre a raccontare i fatti principali non
dicevo niente di più. Ho recepito troppo sul serio l’oggettività dei
quotidiani. Anna mi ha consigliato di scrivere dei pezzi con più personalità,
che “emozionino come la moda sa emozionare”, pur non dimenticando la regola
delle 5 w. Di sicuro farò tesoro delle indicazioni di Anna. Dopo aver letto e
corretto tutti i nostri pezzi, Anna ci ha mostrato alcuni articoli scritti da
giornaliste professioniste, sia su quotidiani che riviste specializzate, per
capire al meglio le sue correzioni. La lezione si è terminata così. Domani ci spetterà
Laura Buonocore dell’ufficio stampa internazionale di Salvatore Ferragamo.
Seguitemi per sapere com’è andata! J
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