giovedì 14 giugno 2012

VALENTINO


Che dovessi fare questo post era proprio destino. Quando il 9 maggio Valentino ha compiuto ottanta anni, ho deciso di dedicare un intero post del mio blog a lui, il couturier che il mondo ci invidia. In tanti anni di carriera il contributo al mondo della moda è stato immenso, ed io volevo ripercorrere le tappe fondamentali della sua carriera. Presa da vari impegni non ha avuto modo di completare bene il lavoro. Poi al master il compito di scrivere un articolo in base ad alcuni temi, tra cui uno proprio su Valentino e il week- end successivo la lezione con la direttrice del suo (ormai non più) Ufficio Stampa. Insomma questo post dovevo proprio pubblicarlo! Naturalmente questo non è l’esatto articolo che ho scritto per la scuola, sarebbe troppo lungo. Ma visto che questo è il mio blog, posso essere libera di scrivere senza troppo problemi di battute. D’altronde ottanta anni sono ottanta anni, è giusto che abbiano il giusto spazio. Buona lettura!



Lo stilista Valentino ha compiuto ottanta anni, di cui quarantacinque passati con ago e filo in mano. Sono ormai cinque anni che il couturier ha lasciato le passerelle, ma il suo contribuito è ancora molto presente nel mondo della moda, e non solo.  Difficile pensare il grande maestro in pensione che si goda un po’ di meritato riposo. Ma si sa, la vita dei  Grandi è sempre molto attiva, anche quando abbandonano la loro occupazione principale.
Innovativo anche dal punto di vista manageriale, Valentino sarà il primo designer a stipulare un contratto di licenza con un azienda manifatturiera per la conclusione e la commercializzazione dei suoi capi all’estero. Si colloca intorno agli anni Settanta- Ottanta la scelta strategica di creare una collezione prèt-à-porter per l’uomo e la donna, che prima di lui nessuno aveva fatto.

Valentino Clemente Ludovico Garavani, noto a livello internazionale come Valentino, nasce nel 1932 a Voghera, dove fin da giovanissimo sperimenta il confezionamento di alcuni abiti per la zia Rosa, proprietaria di un negozio di passamanerie. Per perfezionare la sua formazione stilistica, con l’appoggio dei genitori, lascia la città natale, prima per Milano dove studia figurino, poi per Parigi. Nella Ville Lumière ha la possibilità di specializzare il suo immenso talento ed è proprio in questo periodo che consacra il colore rosso come sua inconfondibile firma. Aneddoto particolare la scelta di questo colore: pare che durante uno spettacolo all’Opera di Barcellona viene ammaliato dai tendaggi del palco e subito immagina i costumi di scena trasformati nelle sue creazioni da portare sulle passerelle.

 Dopo il diploma all’Ecole de La Chambre Syndacale, ha modo di sperimentare la sua creatività negli atelier di Jean Dess prima e Guy Laroche e conosce tra le più belle e raffinate donne del tempo: Brigitte Bardot, Jane Fonda, Marie Hèléne Anault. Finalmente, nel 1960, può aprire il suo primo laboratorio sartoriale, a Roma, in via Condotti. Sono gli anni della “dolce vita” di Fellini; le maestose produzioni americane portano le grandi dive nella città eterna. Naturalmente Valentino non passa inosservato. Ma la vera consacrazione arriva in seguito ad una sfilata a Palazzo Pitti, a Firenze, nel 1962. Vogue Francia gli dedica due pagine e tutto il mondo si accorge del giovane sarto. “Dopo nemmeno un’ora, mi avevano comprato l’intera collezione ed ero sommerso di ordinazioni”, ricorda con piacere. Da quel momento in poi Valentino viene considerato maestro di eleganza, stile e raffinatezza, consacrando la specialità del “Made in Italy”, che nasce proprio nello stesso anno, come simbolo di pregiata qualità.





Da qui solo grandi successi che hanno visto i suoi abiti protagonisti di eventi che hanno fatto storia: l’abito nuziale di Jakie Kennedy, il cappotto di Farah Diba in fuga dal suo regno, l’incontro tra Richard Burton e Liz Taylor di Valentino vestita, e ancora Sofia Loren, Marella Agnelli, Brook Shield, Sharon Stone. Le donne del jet set internazionale vogliono essere vestite da lui per sentirsi fini e raffinate. Non mancheranno numerosi premi per ringraziare il grande contributo che lo stilista ha regalato all’arte e alla cultura, dall’Italia alla Francia, da New York a Los Angeles. Nonché numerose mostre che nel corso degli anni hanno ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera.


Poi, nel 2002 il primo fallimento, Valentino è costretto a vendere il marchio che ha costruito con tanta fatica al gruppo Marzotto. La troppa precisione del maestro, professionista con un grande spirito perfezionatore, lo ha portato a sprecare numerosi centimetri di tessuti preziosi, finché non è riuscito a rendere l’abito esattamente come l’aveva idealizzato. A lungo andare questo comportamento, che non teneva conto degli andamenti del mercato, ha dovuto cedere il passo ai tempi.

Molti i libri e le opere che hanno raccontato la storia del re. Il più celebre di tutti sicuramente il film-documentario: “Valentino: The Last Emperor”  nato per caso in seguito ad un intervista, realizzato dal giornalista di Vanity Fair America, Matt Tyrnauer. Per due anni il designer non è stato lasciato un attimo da solo, con riprese nel lavoro e nel privato. La figura che maggiormente emerge da questo lavoro, oltre al couturier, è Giancarlo Giametti compagno di vita e socio d’affari, conosciuto un anno dopo aver aperto il suo atelier a Roma.

Nel 2007 Valentino si ritira definitivamente dalle passerelle, con un ultima sfilata a Parigi, composta da settantaquattro abiti che ripercorrono la storia del suo stile e le innovazioni che ha portato al mondo della moda. L’eredità stilistica è passata dalle mani di Alessandra Facchinetti, talentuosa designer a quelle di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli. Il couturier non si perde una loro sfilata, e non manca di fare i complimenti ai nuovi ambasciatori della griffe che ha creato.


Ho avuto l’opportunità di trasformare in professione una passione che ho avuto sin da quando ero adolescente. Un mestiere che mi ha regalato molta felicità e tanti riconoscimenti. E che mi ha anche permesso di mantenere immutato il mio stile”.

2 commenti:

  1. bellissimo pezzo!
    Molto interessante!
    Attendo con ansia altri articoli scritti da te.
    c.b.

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  2. GREAT post, I love it!!! I follow your blog. Рlease, if you want, follow my blog:-)
    Tatiana
    http://www.bonnie23blog.blogspot.com/

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