martedì 3 luglio 2012

THIRTEENTH LESSON


Domenica si è svolta la tredicesima lezione del master, e la giornata prevedeva un’unica insegnante per tutto il giorno: Lucia Buonocore, ufficio stampa di Salvatore Ferragamo. In particolare Lucia segue tutte le attività internazionali. L’insegnante ha strutturato la lezione alternando spiegazioni generali sui compiti dell’ufficio stampa a riferimenti specifichi riguardanti il suo lavoro da Ferragamo.  Compito base di questo organo è la gestione dei rapporti con la stampa, ovvero costituisce il mediatore tra la casa di moda e l’esterno. Qualsiasi richiesta, sia essa un’intervista, l’uso di specifiche foto, un abito particolare o l’invito ad un evento, deve necessariamente passare per l’ufficio stampa, che costituisce una finestra sul mondo dell’azienda. Affinché  si possa compiere un buon lavoro, è necessario che ci sia un’ottima comunicazione interna, in modo da dare all’esterno un’immagina unita, compatta e omogenea, che contraddistingue la filosofia della maison. Quando viene organizzato un evento, oltre a pensare alla location, ai vari inviti da mandare e allestimenti da fare, bisogna controllare anche quanto e in che modo ha avuto risalto dai mezzi di comunicazione. Lucia ci ha spiegato che non sempre l’ufficio stampa è interno all’azienda, questo succede per attività di media- grande dimensione. Per le realtà più piccola spesso si affida questo compito ad agenzie esterne esperte in comunicazione. Sia che l’ufficio sia interno o esterno gli obiettivi non cambiano, ma nella seconda possibilità, per quanto si è più liberi da condizionamenti aziendali, l’agenzia offre per ogni cliente lo stesso pacchetto, quindi le medesime uscite su un certo giornale, o stesse location.

L’ufficio stampa è strutturato secondo una struttura ben precisa: il responsabile è il “Direttore Pr”, che definisce la strategia da attuare e l’immagine che si vuole dare dell’azienda, in stretta collaborazione con il direttore creativo e le “spookesperson”, le uniche persone che possono parlare dell’azienda con la stampa. Il responsabile inoltre dev’ essere in grado di gestire e canalizzare tutte le informazioni e allo stesso tempo rafforzare il prestigio dell’azienda.
Le gestione delle informazione comporta un certo impegno, perché non bisogna comunicare notizie che già si sanno, ne troppo spesso, ma neanche troppo poche. Una buona media sarebbe ogni tre mesi, a meno che non siano previsti particolari eventi.  Inoltre si danno tagli diversi per quotidiani, settimanali o mensili, che hanno tutti tempi di chiusura differenti. Il punto di partenza naturalmente è decidere cosa comunicare e come, ad esempio dei video o i social network. Solitamente nei mezzi di condivisione non vengono mai anticipate troppe notizie, giusto il minimo indispensabile, verrà data massima copertura alla fine dell’evento, con foto e racconti. Pratica che invece non si utilizza nei rapporti con la carta stampata.
Altro compito dell’ufficio stampa è quello di tenere sempre aggiornato l’archivio dell’azienda, con foto, articoli, abiti e tutto ciò che riguarda la storia della casa di moda, in modo da garantire interventi rapidi e tempestivi per qualsiasi tipi di richiesta.
Tra le varie attività un ufficio stampa deve anche scrivere i comunicati stampa. Una casa di moda internazionale come Ferragamo, manda i comunicati stampa in contemporanea in tutto il mondo, per l’orario punto di riferimento sono le 11 di Milano. Solitamente i comunicati seguono la medesima struttura e un certo vocabolario, sempre per dare all’esterno un’immagine compatta e omogenea che sottolinea la filosofia dell’azienda. Naturalmente i comunicati stampa possono riguardare eventi, prodotti, sfilate, mostre. In questo la comunicazione delle informazioni si adatterà all’oggetto, ma senza mai dimenticare lo stile Ferragamo. I comunicati stampa riguardano anche la notizie economico- finanziarie, ovvero i rendimento dell’azienda strumento per mostrare la sua affidabilità, trasparenza e ricevere il consenso del pubblico.
Pratica particolare sono le interviste: le domande  vanno sempre concordate precedentemente con l’ufficio stampa, per capire le esigenze del giornalista. Diverso invece il caso delle conferenze stampa, dove i giornalisti vengono appositamente invitati. Il pubblico è ben selezionato, si stabilisce una scaletta con gli interventi e il loro contenuto. Elemento da non sottovalutare è la lingua, bisogna accertarsi che tutti la capiscono, nel caso di conferenze stampa con giornalisti stranieri è necessario procurare dei traduttori, o con postazioni  specifiche o con la persona fisica.
Dopo tutta la teoria, Lucia ci ha chiesto un esercizio: scrivere il comunicato stampa del lancio di un paio di dècoltès con cristalli Swarosky rossi. Avevamo massima libertà di marchio ed evento, insomma potevamo dare abbastanza sfogo alla nostra fantasia. Esercizio sicuramente molto utile, visto che sarà prova d’esame! Purtroppo non c’è stato il tempo di leggere in classe tutti i compiti, tra cui anche il mio, spero in una correzione futura.
Dalle parole, Lucia è passata ai video: ci ha mostrato dei filmanti, alcuni curati personalmente da lei che raccontano cos’è Ferragamo, uno tra tutti sicuramente quello su un’edizione speciale di calzature “tremezza”: mocassimo da uomo, interamente fatti a mano, montati sul legno, dai giovanissimi operai della fabbrica, che portano avanti le tradizioni di famiglia. Un video particolarmente emozionante che mostra l’artigianalità di Ferragamo, e in generale del Made in Italy, vanto di tutto il mondo. I video sono stati particolarmente interessanti perché ci hanno permesso di vedere alcuni eventi, accennati da Lucia nel corso della lezione, come la mostra su Marylin al Museo “Salvatore Ferragamo”, la sfilata di Pechino, il back stage della campagna pubblicitaria con Giselle. Tutti i video sono caricati nel canale ufficiale di Salvatore Ferragamo su you tube. Ve li consiglio, perché permettono di conoscere meglio la casa di moda, e mostrano la qualità oltre che dei prodotti, anche del lavoro dell’intera azienda.
La lezione si è conclusa in questo modo, e non vedremo più Lucia in futuro, almeno non come docente al master, ma chissà, magari come prossimo capo- collega, chissà.. J



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